OTTAVO APPUNTAMENTO
IRLANDA: UN INFINITO PRATO VERDE
Oggi vi porto nella verdissima e tranquilla Irlanda. Ricordo sempre con molto affetto questo Stato perché ha rappresentato il mio primo viaggio da sola all’estero e la mia prima esperienza di volo. Era il 1992 e salii con eccitazione sull’aereo della compagnia di bandiera Aer Lingus che riporta il simbolo dell’Irlanda unita, il trifoglio. Con stupore, delusione e paura realizzai che nessun passeggero aveva sotto il sedile …il paracadute!!!! Ancora oggi Katia, la mia compagna di viaggio mi ricorda quel momento e imita la mia espressione di terrore puro sul mio viso, ridendo a crepapelle!!
Rimasi in Irlanda un mese e fortunatamente ci ritornai successivamente altre volte. Quello che mi colpì dell’Irlanda oltre all’atmosfera davvero rilassante, furono i colori, tutte le sfumature di verde in contrasto con altrettante sfumature di azzurro del cielo e ancora nuvole gigantesche bianchissime e il blu dell’oceano…un quadro!
L’Irlanda è disseminata di campagne sterminate, sobborghi, paesini persi nella brughiera e anche tanti castelli. Doveroso menzionare le infinite scogliere che si possono trovare, le più famose sono quelle di Moher ma la costa sud del Paese è disseminata di strade panoramiche e promontori frastagliati. Moltissime le spiagge bandiera blu della regione del Donegal. Selvaggia e verdissima, l’Irlanda è una palestra open air per tutti. A piedi, a cavallo, in bici e anche in windsurf.
E ancora dimore e antichi palazzi nobiliari, country house e b&b immersi nel verde o aggrappati alle scogliere…in atmosfere d’altri tempi. Fortezze e chiese, cattedrali e monoliti che raccontano la storia millenaria del Paese. Dunque il paesaggio fa da storia, l’Irlanda vive nel paesaggio!
E poi c’è Dublino, con le sue caratteristiche strade pedonali, pub, il St Stephen‘sGreen park e il Trinity college. Una città giovane e davvero a misura d’uomo.
Grafton Street simbolo di Dublino è la strada pedonale più famosa dove è usuale vedere cantanti e artisti di strada e da dove iniziò la famosa e tanto amata band di Bono Vox: gli U2 che attraverso le loro canzoni hanno espresso esplicitamente la propria avversione contro la violenza e il terrorismo. Gli U2 si sono occupati della Storia della questione irlandese e del rispetto per i diritti civili, improntando su questi temi anche buona parte della loro attività artistica. Sunday Bloody Sunday rappresenta ancora il loro manifesto di pace. Ma l’Irlanda è anche quella di Sinead O’ Connor e dei grandissimi Cranberries.
E poi c’è la Dublino dei poeti e degli scrittori come Yeats e Joyce. A quest’ultimo è stato dedicato il James Joyce Centre e il 16 giugno si festeggia il Bloomsday ovvero il tour sulle tracce dell’Ulisse. Un appuntamento per gli appassionati da non perdere!
“Credo nella magia, nell’evocazione degli spiriti, anche se non so che cosa sono; credo nel potere di creare a occhi chiusi magiche illusioni nella mente e credo che i margini della mente siano mobili, che le menti possano fluire l’una nell’altra, così creando o svelando una mente o energia unica, poiché le nostre memorie sono parti dell’unica memoria della natura”
William Butler Yeats
E per questa meta meravigliosa, vi consiglio:
L’ARTE DI LEGGERE
ULISSE di James Joyce
Riporto qui sotto alcuni stralci della bellissima recensione di Cristina Costa che puntualmente analizza approfonditamente tantissimi aspetti della storia e dei personaggi.
“E’ la storia di un uomo qualunque, un ordinary man, il piccolo ebreo Leopold Bloom.
E’ il racconto di una giornata qualunque che diventa storia di una vita intera.
E’ l’eroe di una vita mediocre. Apparentemente tranquillo ma in realtà pieno di angosce, paure, timori, slanci, fallimenti, tradimenti.
Perché leggere l’Ulisse?
Per il piacere di perdersi nelle strade di Dublino e lasciarsi travolgere dai loro rumori, colori, odori. Lasciarsi attrarre dalle vetrine dei negozi e dei ristoranti, dai mercati, dagli uffici, dalle osterie, lasciarsi ammaliare dai quartieri a luci rosse.
Perché leggere l’Ulisse?
Perché è musica! Joyce gioca divinamente con le parole: le inventa, le spacca, le disintegra, ridà loro nuova vita, riducendole a suono puro e alla loro essenza primordiale.
Non è per un lettore sbadato tale lettura”
E se vuoi sapere per quali altri motivi si dovrebbe leggere Ulisse, clicca qui
CIAK SI GIRA
ONCE di John Carney Premio Oscar nel 2008 per miglior canzone Falling Slowly
E’ la storia di due ragazzi con la passione comune della musica. Lui un musicista con alle spalle una storia d’amore tormentata (nella realtà il protagonista è davvero un cantante) che sogna di incidere un proprio album e nel frattempo si guadagna da vivere aggiustando elettrodomestici e suona per le strade. Lei una ragazza madre, polistrumentista ceca, che sogna di possedere un pianoforte tutto suo. Tra segreti, racconti e confessioni nasce un legame profondo che li spinge ad aiutarsi reciprocamente nel tentativo di realizzare i propri sogni.
Un film ambientato a Dublino, dai tocchi delicati e romantici, non è di certo un blockbuster ma l’ho trovato davvero piacevole “Once” parla d’ispirazione, quello stato di grazia che ti (s)muove a fare cose impensabili, che ti rende invincibile e vulnerabile allo stesso tempo. Colonna sonora molto bella!
NUOVO APPUNTAMENTO
MERCOLEDI’ PROSSIMO.
PER DOVE? SORPRESA!