Havelock, isole Andamane : un angolo di paradiso
Spesso mi viene richiesto un luogo tranquillo, particolare, non affollato, di nicchia e poco sfruttato turisticamente. Ed ecco cosa ho consigliato ad Ale: le isole Andamane Leggete il suo racconto, vi affascinerà profondamente….
“Ormai si sa, i luoghi più belli spesso sono anche i più remoti. E per raggiungerli bisogna armarsi di pazienza e predisporsi a lunghi viaggi. Ma alla fine la ricompensa è grande. Come mi è capitato per questo viaggio molto particolare: tre aerei, con scalo a Chennai e un traghetto governativo che da Port Blair raggiunge la bellissima isola di Havelock, nell’arcipelago delle Andamane.
Havelock è situata nel Golfo del Bengala, appartiene giuridicamente all’India, anche se geograficamente è più vicina alla Thailandia e al Myanmar. E’ una delle mete più ricercate dagli indiani in villeggiatura e non ha ancora sedotto il grande pubblico internazionale: ancora sporadici, infatti, i turisti stranieri, ma sarà per poco. Perché l’isola si sta organizzando per accogliere sempre più viaggiatori e con strutture già al passo con i tempi.
Havelock è comunque splendida, salvaguardata da un’amministrazione cosciente del proprio patrimonio naturale, con zone protette ed incontaminate e con un’interessante varietà di paesaggi, che spaziano dalle oceaniche spiagge agli sperduti campi di riso della campagna lussureggiante, punteggiata da sporadici villaggi. Si sbarca in un porto vivace, dove ferve l’attività dei pescatori e su cui si affacciano diversi ristoranti, una pasticceria/gelateria e negozi folkloristici. Molti risciò vi attendono per portarvi all’hotel desiderato.
Il mio resort è tra i migliori, situato in fondo alla Beach 5, in posizione tranquilla ma, al tempo stesso, abbastanza vicino al paese principale, ai ristoranti, ai negozietti e agli altri resorts. E’ una sorta di villaggio di bungalow costruiti in stile andamano, disseminati tra palme e ruscelli, anche se io ho avuto la fortuna di pernottare nell’unica struttura diversa da tutte le altre: un incredibile cubo di vetro e legno graziosamente arredato, in riva ad un laghetto e letteralmente coperto per quasi tutto il perimetro da piante acquatiche che ne schermavano la visione interna. Era come dormire in una serra ed era meraviglioso svegliarsi e vedere la luce filtrare attraverso quella protezione vegetale in cui si annidavano uccelli ed anfibi.
Il ristorante è di buon livello, ma se vi fate amico il caposala, su richiesta vi preparerà degli squisiti piatti tipici andamani che non sono nel menù. Il resort ha la seconda spiaggia più bella dell’isola e, con l’alta marea il mare è eccezionale. L’ideale è godersi la spiaggia al mattino poiché è orientata verso est ( le albe sono indimenticabili) e poi spostarsi in altre spiagge, come la Radhanagar Beach , detta anche Beach 7, immensa, oceanica, con una vegetazione fitta e molto verde, che nasconde piccoli templi induisti e che culmina a nord con un’area protetta.
Se entrate in questa zona sappiate a vostro rischio e pericolo che è popolata da caimani, anche se io non li ho mai visti. Ad ogni modo la curiosità e l’incoscienza mi spingevano a raggiungere questo luogo quasi tutti i giorni, dove avevo trovato il mio angolo di Paradiso: Neil’s Cove. Sabbia bianchissima ed impalpabile, piante tropicali, che offrono molte zone d’ombra, acqua turchese e cristallina ed un silenzio assoluto. E’ questa la spiaggia che mi ha incantato di più.
Un percorso trekking, da fare a piedi oppure in bicicletta, congiunge ad un’altra famosa spiaggia detta Elephant Beach, molto amata dagli indiani e che offre diversi sport acquatici. Per raggiungerla bisogna necessariamente camminare per mezz’ora in una giungla fitta, attraverso un percorso un po’ accidentato e che termina in una foresta di mangrovie.
Un’altra spiaggia che ho molto amato è la Kalapathar Beach, dopo la Beach 5 e superato il vivace market dove potrete rinfrescarvi con un cocco fresco. E’ una spiaggia surreale, selvaggia, con reliquie di giganteschi alberi caduti, levigati dalle onde e sbiancati dalla salsedine e dal sole. Potrete camminare per chilometri senza incontrare quasi nessuno, se non sporadiche coppie di sposini, affascinati dal un paesaggio suggestivo che offre ottimi scenari per foto e video. Qui la balneazione però non è adatta per la presenza di coralli e per il mare quasi sempre agitato.
Havelock mi è entrata nel cuore anche per la sua cucina particolare e speziata, per i massaggi ayurvedici e per i festival (se siete fortunati) che coinvolge tutti gli abitanti con musiche e danze collettive.
Il periodo che ho scelto, Febbraio, è il migliore se si vuole trovare un clima secco e non eccessivamente caldo. Dall’isola è possibile effettuare diverse escursioni più o meno avventurose, a seconda delle esigenze di ognuno, chi per il diving, chi per ammirare un vulcano in piena eruzione, chi per scoprire altri angoli ancora più remoti.”
Ale